Un’indagine della Fondazione Casa del Volontariato con il patrocinio della Fondazione CR Carpi ha analizzato lo stato delle realtà di volontariato a Carpi, Novi e Soliera.
L’83% delle associazioni esiste da oltre 10 anni, evidenziando un radicamento forte ma anche difficoltà nel ricambio generazionale.
Le principali aree d’intervento sono:
Welfare e sociale (43%)
Sanità e disabilità (24%)
Ambiente e cultura (24%)
Il 53% delle associazioni ha meno di 30 soci e il 23% ha difficoltà a trovare risorse per finanziarsi.
I risultati mostrano che il volontariato necessita di innovazione, con un 51% delle realtà già attive in processi di trasformazione. Servono nuovi strumenti di finanziamento e maggiore digitalizzazione per affrontare le sfide future.
Tra gli elementi che rappresentano insieme una sfida e un’opportunità, dunque, la complessità crescente, che vede gli enti dover occuparsi degli adempimenti del Codice del Terzo Settore e alla gestione economica, con la necessità di dover sperimentare nuove forme di finanziamento (come crowdfunding, sponsorizzazioni e raccolta fondi), la richiesta di volontari che posseggano competenze significative e, a volte, specialistiche, per erogare servizi ad alto valore aggiunto e, nel complesso, la ristrutturazione delle forme attraverso cui i volontari attuali e potenziali si dedicano al volontariato, che è sempre più flessibile, legato al riconoscimento delle capacità che si possono portare all’interno di un’associazione, attento all’impatto sociale delle attività e desideroso di essere in rete con le altre realtà del territorio e non solo.
Il mutare del mercato del lavoro, connotato dal fenomeno del precariato, il calo demografico, la sfiducia nelle istituzioni, l’allentarsi dei corpi intermedi e delle grandi narrazioni, e una diversa modalità di vivere le relazioni sociali comporta anche una significativa difficoltà, soprattutto in alcuni ambiti, di coinvolgere i giovani, i quali sembrano maggiormente orientati a una solidarietà spontanea più che strutturata, che sfrutti le potenzialità delle tecnologie digitali, fornisca soddisfazioni personali e sia fortemente tematizzata rispetto a uno scopo che possa avere un impatto anche globale (si pensi, per esempio, ai temi dell’ambiente e della lotta al cambiamento climatico).
Da non sottovalutare, inoltre, il tema del volontariato ‘sommerso’, che pure esiste, e riguarda le azioni solidali di gruppi non riconosciuti, come quello delle tante comunità straniere presenti sul territorio.
Infine, Fondazione CR Carpi e Fondazione Casa del Volontariato hanno esplicitato le forme di supporto per il Non profit del territorio: se quest’ultima, sede fisica per 54 associazioni, supporta tuttavia anche le realtà esterne attraverso la concessione gratuita di sale riunioni, l’aiuto nella strutturazione di progetti e partecipazione a bandi, comunicazione, rapporti con il mondo della scuola, coordinamento di tavoli tematici e incentivazione della creazione di reti associative, la Fondazione CR Carpi ha sottolineato le variabili del sistema di valutazione dei vari progetti che richiedono finanziamenti, quali il cofinanziamento, la coprogettazione, con la conseguente capacità di fare rete, il grado di innovazione, la ricaduta sul territorio e i progetti precedentemente presentati, annunciando anche la prossima apertura di un nuovo bando, +Comunità Parco Santa Croce, che sia aggiunge alle richieste di contributo e ai già esistenti +Sociale e +Cultura.
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