L’incertezza sulla nuova concessione dell’A22 potrebbe compromettere importanti opere infrastrutturali, tra cui la Bretella Sassuolo-Campogalliano e la Cispadana. Se non ci fossero ostacoli, la concessione, della durata di 50 anni, partirebbe dal 1° gennaio 2026. Tuttavia, le normative europee sulla concorrenza potrebbero mettere in discussione l’assegnazione ad Autobrennero, facendo sfumare finanziamenti miliardari destinati a nuove infrastrutture.
Come riportato dalla Gazzetta di Modena a complicare il quadro è il ricorso presentato da Autostrade per l’Italia al Tar del Lazio, che contesta il bando governativo pubblicato a fine anno. Il ricorso mira a rimettere in discussione la procedura di assegnazione, creando ulteriore incertezza sulla gestione futura dell’A22.
Sul tema interviene anche il consigliere regionale Paolo Trande (Alleanza Verdi e Sinistra), criticando il “diritto di prelazione”, che consentirebbe all’attuale gestore di mantenere il controllo senza una vera gara pubblica, limitando la concorrenza.
L’esito del ricorso sarà decisivo per il futuro delle infrastrutture locali, comprese la Bretella e la Cispadana, attese da anni per migliorare la viabilità del territorio. Nei prossimi mesi si capirà se i fondi previsti per queste opere saranno confermati o se il progetto subirà nuovi ritardi.