Un ambizioso progetto agrivoltaico di Pavesi Solar, destinato a sorgere su una superficie di 94 ettari per produrre 63,3 megawatt di energia, è stato al centro di un lungo stallo burocratico come riporta Modena Today. L’azienda, con sede ad Albinea (RE), si è vista costretta a ricorrere al Tar dopo che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha tardato a concludere l’iter della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
Un impianto strategico per la transizione energetica
L’impianto, di ultima generazione e delle dimensioni di quasi 1 km², prevede l’installazione di pannelli solari ad inseguimento, capaci di massimizzare la produzione energetica. Il sito scelto si trova nelle campagne a nord di Carpi, accanto al Palazzo delle Lame, in via Lama, a poca distanza dall’area artigianale di Rovereto. L’energia prodotta sarà trasportata alla centrale di Fossoli attraverso un elettrodotto interrato.
La zona interessata fa parte di un piano più ampio che prevede la destinazione di circa 300 ettari di terreni agricoli per impianti agrivoltaici nella pianura modenese, un progetto che combina la produzione di energia rinnovabile con la possibilità di continuare le attività agricole tra le file di pannelli solari.
Un iter rallentato e l’intervento del Tar
Nonostante i pareri non vincolanti già espressi da Regione Emilia-Romagna, Comune di Novi di Modena, Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e Soprintendenza, l’iter si è arenato presso il Ministero e la Commissione Tecnica Pnrr-Pniec. L’istanza, presentata a gennaio 2024, avrebbe dovuto ottenere una risposta entro settembre dello stesso anno, ma i termini di legge sono stati ignorati.
Pavesi Solar si è quindi rivolta al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) di Bologna, che ha accolto il ricorso. A dicembre, il Tar ha imposto al Ministero un termine di 90 giorni per concludere l’iter di approvazione.
Un progetto tra opportunità e critiche
L’impianto agrivoltaico proposto rappresenta un’opportunità per la transizione energetica, in linea con le risorse del PNRR, ma non ha mancato di suscitare critiche per l’impatto sul territorio. Nelle prossime settimane, il Ministero dovrà decidere se dare il via libera a un progetto che avrà conseguenze sia in termini energetici sia per il tessuto paesaggistico e agricolo locale.