Il rapporto “Pane e azzardo 2” conferma una spesa elevata per il gioco d’azzardo in diversi Comuni della provincia di Modena. Novi si colloca al quinto posto con 1.966,90 euro pro capite annui, mentre Campogalliano registra 1.516,79 euro e Soliera supera i 1.000 euro annui.
I primi cinque Comuni con la spesa più alta sono:
- Pievepelago – 3.276,13 euro a testa
- Sassuolo – 2.083,39 euro
- Ravarino – 2.031,03 euro
- Bomporto – 1.983,30 euro
- Novi – 1.966,90 euro
In provincia, la spesa media supera i 1.000 euro a testa in 28 Comuni su 47, confermando un problema diffuso. Carpi rappresenta un’eccezione, registrando un calo significativo, un dato positivo rispetto al trend generale.
Gli esperti di Cgil, Federconsumatori, Isscon e Regione parlano di una “crisi acuta da azzardo”, con effetti negativi sulle comunità locali. Emanuele Cavallaro, coordinatore Anci per la legalità e la lotta all’azzardo, ha espresso preoccupazione per una possibile riforma nazionale che potrebbe indebolire le attuali restrizioni regionali.
Anche i parlamentari modenesi Enza Rando e Stefano Vaccari (Pd) hanno sottolineato l’importanza di mantenere le normative attuali per contrastare il fenomeno. Marco Croatti (M5S) ha criticato il governo, accusandolo di favorire la lobby delle scommesse.
L’Emilia-Romagna, nel 2023, ha registrato una spesa complessiva di 9,5 miliardi di euro nel gioco d’azzardo, un dato allarmante che richiede azioni concrete per arginare il problema.