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Convenzione tra Comune di Carpi e Diocesi per l’utilizzo del Tempio di San Nicolò

Per la prima volta i due enti formalizzano la disciplina di gestione. Con l’intento condiviso di svolgere interventi in ambito sociale per la cura di persone e famiglie in difficoltà.

Il Comune e la Diocesi di Carpi formalizzano la disciplina per la gestione del Tempio di San Nicolò per la prima volta dal 1872, quando l’amministrazione cittadina acquistò dal Fondo per il Culto l’intero complesso.

A tre mesi dalla riapertura, dopo gli importanti lavori di restauro architettonico e artistico, il Comune e la Diocesi hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa che assegna alla Diocesi la gestione del complesso, con l’intento di svolgere interventi in ambito sociale per la cura delle persone e delle famiglie in difficoltà.

Il Tempio di San Nicolò fu eretto a parrocchia l’8 dicembre 1954, su richiesta del vescovo Artemio Prati e con il sostegno del sindaco Bruno Losi, per rispondere alla crescita della popolazione. Dal 1957, con decreto del Presidente della Repubblica, la nuova parrocchia venne riconosciuta anche dal punto di vista civile. L’amministrazione della parrocchia è rimasta ai frati francescani minori fino al 2019, quando l’Ordine decise di lasciare Carpi.

A 152 anni dall’acquisto del complesso e a 70 dall’istituzione della parrocchia, la gestione del Tempio di San Nicolò viene ora disciplinata formalmente attraverso il protocollo d’intesa sottoscritto dal sindaco Riccardo Righi e da monsignor Ermenegildo Manicardi, vicario generale della Diocesi di Carpi.

Nel documento, approvato dal Consiglio comunale il 30 gennaio, si definisce un rapporto di reciproca collaborazione tra la Diocesi e il Comune, con una durata iniziale di tre anni prorogabili per altri tre.

Con la convenzione, il Comune affida il possesso e la custodia del complesso di San Nicolò alla Diocesi, che attiverà interventi di assistenza sociale sostenuti dal Comune. Inoltre, la Diocesi si impegna ad affidare al Comune l’immobile di via Catellani 7, ex residenza dei frati, dove il Comune realizzerà attività sociali.

Sindaco Riccardo Righi:
“Un impegno che vede fianco a fianco il Comune di Carpi e la Diocesi, sia nella tutela del patrimonio storico-artistico sia nel sostegno alla comunità. Il complesso sarà aperto e accessibile, valorizzando la chiesa, una delle più belle e prestigiose della città. Grazie alla collaborazione con la Diocesi, potremo sviluppare nuovi progetti per le persone e le famiglie più fragili.”

Don Gildo Manicardi:
“Sono molto contento di questo accordo tra Comune e Diocesi per un luogo di straordinaria rilevanza artistica e sociale. Questo percorso, iniziato oltre cinque anni fa con l’addio dei frati, è frutto di un dialogo fattivo tra le istituzioni, segno di unità in tempi in cui è troppo facile contrapporsi in modo infruttuoso.”

Assessora alle politiche sociali Tamara Calzolari:
“Per l’Amministrazione, questa è un’opportunità di rafforzare il sostegno alle persone fragili, condividendo spazi per aiutare chi si trova in difficoltà. In attesa del completamento dei progetti PNRR, questa disponibilità sarà preziosa per il supporto abitativo.”