Home Notizie Carpi Carpi: Aggressioni al centralino e portineria del Ramazzini. Picchetto di protesta

Carpi: Aggressioni al centralino e portineria del Ramazzini. Picchetto di protesta

Operatori del centralino chiedono maggiore sicurezza: “Basta aggressioni, vogliamo essere tutelati”

Cartelli con messaggi diretti e incisivi, come “Sicurezza h24 per gli operatori del centralino”, hanno caratterizzato il sit-in organizzato il 6 dicembre dal sindacato Fials di Modena davanti all’Ospedale Ramazzini di Carpi. La protesta nasce dall’esigenza di richiamare l’attenzione dell’Ausl sulle aggressioni subite dagli operatori del centralino e della portineria, in particolare durante le ore notturne.

Appelli rimasti inascoltati
“Abbiamo chiesto più volte di mettere in sicurezza questi lavoratori, ma le risposte tardano ad arrivare,” ha spiegato Giuseppina Parente, referente provinciale della Fials. “Questo presidio è un promemoria alle istituzioni e un’occasione per dare visibilità a istanze ignorate.”

Testimonianze di disagio e pericolo
Gli operatori hanno raccontato episodi di aggressioni subite mentre erano in servizio. Un’operatrice ha dichiarato: “Ero isolata quando una persona mi ha aggredita. Anche chiamando la guardia, questa arriva dopo che l’aggressore ha avuto tempo di aspettarmi a fine turno. Sono stata fortunata: ha solo dato pugni al vetro.”
Un altro operatore ha sottolineato che il problema principale è la collocazione attuale del centralino: “Siamo troppo lontani da tutti. Prima lavoravamo accanto al pronto soccorso ed eravamo più sicuri.”

Condizioni lavorative difficili
Le difficoltà non si limitano alle aggressioni fisiche. “Dobbiamo stare chiusi dentro come topi, con tapparelle abbassate e luci spente fino al mattino,” ha raccontato un’altra operatrice. La posizione isolata e l’assenza di vigilanza adeguata rendono il lavoro notturno particolarmente pericoloso.

Richieste degli operatori
Gli operatori chiedono con forza:

  • Riposizionamento del centralino vicino al pronto soccorso, come era in passato;
  • Incremento della sorveglianza h24, con più personale di vigilanza;
  • Maggiori misure di sicurezza, come l’installazione di ulteriori videocamere.

Il sindacato Fials insiste sull’urgenza delle misure
“La sicurezza è insufficiente,” ha dichiarato Parente. “Abbiamo portato l’azienda al tavolo prefettizio e chiesto un incremento delle misure di vigilanza. Nonostante tutto, gli operatori sono ancora lasciati soli.”

La risposta dell’Ausl
Contattata sulla questione, l’Ausl ha scelto di non commentare. Intanto, gli operatori del centralino restano in attesa di azioni concrete per la loro tutela.