Sull’Autobrennero, la prima Smart Highway europea, è stata realizzata una corsia dedicata alla guida autonoma. Come riportato da Italia Oggi nei giorni scorsi, grazie a tecnologie avanzate e intelligenza artificiale, i veicoli possono dialogare con i dispositivi installati lungo la strada, rendendo il viaggio più sicuro e fluido.
La rivoluzione digitale sull’Autobrennero
L’iniziativa, guidata dalla società Autobrennero e approvata dal Ministero delle Infrastrutture, ha trasformato l’autostrada da analogica a digitale. Il progetto, che prevede un investimento di 9,2 miliardi di euro, non solo modernizza l’infrastruttura ma garantisce alla società la gestione dell’autostrada per i prossimi 50 anni.
Sperimentazioni già avviate
Un importante test è stato condotto lo scorso anno con una colonna di Tir: solo il primo mezzo aveva un conducente, mentre gli altri seguivano in modalità autonoma. Carlo Costa, direttore tecnico di Autobrennero, ha sottolineato che questa tecnologia, chiamata truck platooning, permette ai veicoli di viaggiare in convoglio, riducendo rischi e emissioni grazie alla connessione 5G.
Prossimi passi: auto autonome
Dopo i Tir, sarà il turno delle auto. Grazie a computer di bordo e intelligenza artificiale, i veicoli potranno elaborare strategie di guida, regolando velocità, traiettoria e manovre in totale autonomia. Diego Cattoni, AD di Autobrennero, ha confermato che l’intera rete di 314 km è già predisposta per il truck platooning e che il progetto attende solo norme legislative che regolino la guida autonoma.
Innovazione su scala nazionale
Anche Autostrade per l’Italia sta lavorando alla guida autonoma con il progetto Mercury, in collaborazione con il Politecnico di Milano e il Ministero delle Infrastrutture. Le prime sperimentazioni sono avvenute sulla A26, con tratti che hanno incluso anche gallerie.
Impatto sociale ed economico
Secondo Davide Casaleggio, la guida autonoma, come l’ascensore un secolo fa, cambierà la società, rendendo i viaggi momenti per lavorare, rilassarsi o dormire. La tecnologia è già pronta: ora è compito del legislatore adattare le normative.
Questa rivoluzione non solo promette maggiore sicurezza e sostenibilità ambientale, ma ridefinirà il concetto stesso di mobilità.