Francesco Riccio capogruppo di Fratelli d’Italia a Soliera, e consigliere dell’Unione delle terre D’Argine, ha espresso forti critiche sulla gestione dei fondi pubblici destinati all’inserimento di minori in comunità e di adulti in strutture di accoglienza.
Secondo Riccio, i fondi stanziati, pari a 80.000 euro, non rappresentano una soluzione concreta, ma un semplice tampone che mantiene le persone in uno stato di dipendenza dal sistema assistenzialista, senza offrire reali prospettive di autonomia e reinserimento sociale.
Le criticità evidenziate
L’attuale sistema, secondo Fratelli d’Italia, presenta diversi problemi:
- Minori inseriti in comunità senza un reale progetto di reinserimento familiare o sociale.
- Adulti ospitati in strutture che non offrono opportunità di indipendenza.
- Risorse pubbliche impiegate in soluzioni tampone, senza un reale cambiamento.
Proposte alternative
Riccio propone di investire le risorse in progetti mirati all’autonomia, come:
- Sostegno alle famiglie in difficoltà, per prevenire allontanamenti inutili.
- Percorsi di formazione e inserimento lavorativo, per offrire agli adulti una concreta possibilità di ripartenza.
- Progetti di affido e supporto educativo, per garantire ai minori un’alternativa più efficace alle comunità.
Riceviamo e pubblichiamo
da Francesco Riccio Capogruppo Fratelli d’Italia a Soliera e consigliere dell’Unione delle terre D’Argine.
80.000 EURO: BASTA CON LE POLITICHE FALLIMENTARI SUI MINORI E GLI ADULTI IN
DIFFICOLTÀ!
Mentre famiglie, lavoratori e giovani faticano ad arrivare a fine mese, chi governa continua a sprecare risorse pubbliche in misure inutili e inefficaci. Questa volta parliamo di 80.000 euro destinati all’inserimento di minori in comunità e di adulti in strutture di accoglienza. Un provvedimento che, invece di risolvere i problemi alla radice, si limita a tamponare le emergenze, lasciando le persone in un limbo di dipendenza dal sistema assistenzialista.
IL SOLITO SPERPERO SENZA SOLUZIONI REALI
La politica continua a ripetere gli stessi errori: piuttosto che affrontare le cause profonde
della povertà e del disagio sociale, preferisce spendere soldi pubblici in soluzioni tampone
che non portano a nessun cambiamento concreto.
Cosa significa questo provvedimento?
• Minori che finiscono in comunità senza un reale progetto di reinserimento familiare o
sociale.
• Adulti collocati in strutture che spesso non offrono nessuna prospettiva di autonomia.
• Soldi pubblici che vanno ad alimentare un sistema assistenzialista incapace di
restituire dignità e indipendenza a chi ne ha bisogno.
SERVE UN CAMBIO DI ROTTA: STOP ALLE LOGICHE ASSISTENZIALISTE
Se davvero vogliamo aiutare chi è in difficoltà, dobbiamo investire le risorse in modo
intelligente. Non basta pagare strutture e comunità: bisogna creare opportunità reali per
l’autonomia e il reinserimento.
Cosa si potrebbe fare con 80.000 euro?
• Sostegno alle famiglie in difficoltà, per evitare allontanamenti inutili.
• Formazione e inserimento lavorativo, per dare agli adulti una possibilità concreta di
ripartire.
• Progetti di affido e supporto educativo, per offrire ai minori un’alternativa alle comunità.
BASTA CON LE POLITICHE FALLIMENTARI!
Continuare su questa strada significa condannare le persone a una dipendenza perenne
dall’assistenzialismo, senza mai dar loro la possibilità di ricostruirsi un futuro. È ora di
cambiare rotta: meno sprechi, più investimenti intelligenti. Chi governa deve smetterla di
scegliere la strada più facile e comoda, e iniziare a dare risposte concrete ai cittadini.
Nel Consiglio delle Terre d’Argine di ieri è stato evidenziato che il costo medio per il
mantenimento di un minore in comunità ammonta a circa 3.000 euro al mese, per un totale che si avvicina ai 40.000 euro annui.
I nostri elettori, che in provincia di Modena rappresentano oltre un quinto della popolazione, ci chiedono di affrontare queste problematiche con serietà, anziché concentrarci su questioni di scarso rilievo.