Consegnato oggi all’ex campo di concentramento di Fossoli il Premio giornalistico “Odoardo Focherini” a Stefania Battistini, inviata di guerra Rai, protagonista di reportage dall’Ucraina e dalle zone terremotate dell’Estremo Oriente.
Ricercata dalla Russia per aver documentato la controffensiva ucraina nell’oblast di Kursk, Battistini è stata premiata durante un convegno su “Libertà di stampa e democrazia”, che ha collegato i conflitti attuali alla figura di Odoardo Focherini, giornalista e Beato, testimone della libertà nei lager nazisti.
L’iniziativa, alla sua prima edizione, è promossa da Fondazione Fossoli, Diocesi di Carpi e Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna.
Nel corso dell’incontro, il giornalista Paolo Berizzi, anch’egli sotto scorta, ha ricordato che oltre 550 giornalisti sono attualmente detenuti nel mondo, spesso perché “il giornalismo dà fastidio al potere”.
Intervistata da Francesco Manicardi, nipote di Focherini, Battistini ha raccontato episodi drammatici della sua esperienza: l’incursione in Russia, le fosse comuni di Bucha, i bambini deportati in Crimea, ribadendo l’importanza di “testimoniare la realtà”.
Hanno partecipato anche monsignor Erio Castellucci, Francesco Ognibene di Avvenire, e il presidente dell’Ordine regionale Silvestro Ramunno, sottolineando come libertà di stampa e democrazia siano indissolubili in un mondo sempre più minacciato da regimi e disinformazione.
