Continua il percorso di posa delle Pietre d’Inciampo in memoria dei 67 Martiri di Fossoli, deportati politici prelevati il 12 luglio 1944 dal Campo di Fossoli e fucilati dalle SS nel vicino Poligono di tiro di Cibeno. Uomini diversi per ideali e provenienza, accomunati dall’opposizione al nazifascismo e da un sogno condiviso: una società più giusta e libera.
Il progetto, nato dalla collaborazione tra Fondazione Fossoli e ANED (Associazione Nazionale ex Deportati nei campi nazisti), ha voluto restituire memoria e dignità a queste vittime, attraverso la posa di una Pietra d’Inciampo per ciascuno di loro, nei luoghi delle ultime residenze.
Un’iniziativa diffusa, dal profondo valore civile
A partire da novembre 2024 e fino alla primavera del 2025, le Pietre sono state (e saranno) posate in oltre 15 città italiane, da Milano a Roma, da Genova a Marsala, grazie anche al coinvolgimento delle Amministrazioni locali e dei familiari delle vittime.
Il progetto si ispira all’opera dell’artista tedesco Gunter Demnig, che dal 1996 ha posato oltre 100.000 Pietre d’Inciampo in tutta Europa, dando vita al più grande museo diffuso del mondo dedicato alla memoria delle vittime del nazifascismo.
“Con ogni Pietra riportiamo a casa uno dei 67 Martiri, ricordandolo nel luogo dove visse e resistette per l’ultima volta da uomo libero” – sottolineano i promotori.
Momenti significativi ad Albenga
Tra le ultime pose completate, quelle in Liguria:
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Via Al Piemonte, 107 – Leca di Albenga: posa della Pietra per Ezio Dolla, deportato politico ucciso il 12 luglio 1944.
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Piazza Torlaro, 7 – Albenga: posa della Pietra per Emilio Baletti, anch’egli vittima della fucilazione al Poligono di Cibeno.
Cerimonia commemorativa ufficiale
Il progetto culminerà il 7 luglio 2024, con una cerimonia pubblica per l’80° anniversario della Strage dei 67 Martiri di Fossoli.
Come sostenere il progetto
È stato attivato un conto corrente dedicato alle donazioni, per permettere la prosecuzione del progetto anche per le vittime senza familiari superstiti.
Un gesto concreto per mantenere viva la memoria di chi ha pagato con la vita la sua lotta per la libertà.
Approfondimenti: bit.ly/48JbIqP
