Soliera: Energica in liquidazione, addio al sogno elettrico

Energica Motor Company, storico produttore di moto elettriche ad alte prestazioni con sede a Soliera e controllato al 75% dal fondo americano Ideanomics Inc., ha annunciato la sua liquidazione giudiziale. La decisione, presa durante il Consiglio di amministrazione, è stata resa pubblica ieri sera, 14 Ottobre, dall'azienda stessa, sancendo la fine di un percorso che si sperava potesse essere salvato.

Nonostante i tentativi del management di trovare nuovi investitori, la situazione si è rivelata insostenibile. In una nota, la società ha dichiarato: «Il management ha dovuto purtroppo constatare l’impossibilità di proseguire le trattative avviate per garantire la continuità aziendale e tutelare l'interesse dei creditori». Una conclusione attesa, data la grave crisi economico-finanziaria che aveva colpito l’azienda negli ultimi mesi.

Le conseguenze più immediate si riflettono sui dipendenti, che hanno visto il loro numero ridursi drasticamente nel tempo. Secondo la Fiom Cgil, «nel 2023 c'erano 149 dipendenti, ora sono poco meno di 50». Il sindacato ha sottolineato come le difficoltà finanziarie siano state aggravate da decisioni gestionali che hanno fatto lievitare i costi oltre le capacità di un’azienda giovane, nonostante operasse in un settore in forte crescita come quello delle moto elettriche. La situazione ha portato all'utilizzo di ammortizzatori sociali, con il contratto di solidarietà finanziato dall'Inps.

Anche la politica locale era intervenuta nella speranza di salvare Energica. Stefania Gasparini, ex vicesindaco di Carpi e candidata al consiglio regionale con il Partito Democratico, aveva espresso il desiderio di vedere una soluzione positiva per salvaguardare i posti di lavoro, sottolineando l’importanza di Energica come esempio di innovazione tecnologica e sostenibilità. Tuttavia, nonostante gli sforzi congiunti delle istituzioni locali e regionali, la decisione del Consiglio di amministrazione ha segnato la fine del sogno elettrico di Soliera.