Ambientalisti e Alleanza Verdi Sinistra contro il progetto di adeguamento del fiume Secchia
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La pulizia del fiume Secchia nei pressi della cassa di espansione continua a suscitare polemiche e preoccupazioni tra i cittadini e i comitati locali di Campogalliano e Modena, preoccupati per le conseguenze ambientali dell'intervento. Il progetto, avviato nel 2019 con l'obiettivo di migliorare la sicurezza idraulica della zona, ha previsto il rialzo degli argini e l'allargamento della cassa di espansione del fiume, richiedendo un esteso taglio della vegetazione lungo l'argine. Tuttavia, l'entità dei lavori ha suscitato critiche da parte degli ambientalisti: il taglio della vegetazione, inizialmente previsto per 10 ettari, è stato esteso a oltre 30 ettari, causando la perdita di un'importante area verde.
Massimo Neviani, del Comitato Salute Ambientale di Campogalliano, ha denunciato la gestione del progetto, evidenziando che l'aumento della capacità della cassa di espansione è risultato inferiore all'1% di quanto necessario per garantire la sicurezza idraulica del fiume Secchia: "La giustificazione di questi tagli per migliorare la capacità della cassa di espansione non sembra trovare riscontro nei fatti", ha dichiarato Neviani, sottolineando che senza la demolizione e la ricostruzione della traversa lunga 150 metri, l'efficacia dell'intervento resterà limitata. La mancanza di informazioni sulle tempistiche e sugli effetti concreti dei lavori ha inoltre sollevato lamentele tra i cittadini, che chiedono maggiore trasparenza e coinvolgimento nei processi decisionali.
Oltre al gruppo Gruppo Progetto Campogalliano, che nei giorni scorsi ha presentato una interrogazione in Comune a Campogalliano sulla sicutrezza, anche "Alleanza Verdi Sinistra" (AVS) di Modena si è espressa duramente contro il progetto, criticando l'Agenzia Interregionale per il fiume Po (Aipo) per non aver rispettato le prescrizioni previste dai documenti autorizzativi. Secondo AVS, l'Aipo non ha rispettato tre requisiti fondamentali: evitare interventi di taglio tra il 15 marzo e il 15 luglio per proteggere la fauna locale, creare un'area verde alternativa prima dell'avvio dei lavori e implementare un piano di comunicazione e coinvolgimento della popolazione locale. Paolo Silingardi e Maria Teresa Rubbiani, rappresentanti di AVS, hanno denunciato il mancato rispetto delle opere di compensazione ambientale, che avrebbero dovuto essere realizzate prima dell'inizio del taglio della vegetazione, mettendo a rischio gli habitat di specie protette.
AVS ha inoltre criticato la mancanza di un piano di comunicazione adeguato, lamentando che nessuna assemblea pubblica è stata organizzata e che non sono stati installati cartelli informativi sul cantiere. "Alla luce di queste gravi violazioni, chiediamo che Aipo si adoperi immediatamente per completare le opere di compensazione e attuare un incontro pubblico urgente per discutere le azioni correttive necessarie", hanno affermato Silingardi e Rubbiani, richiedendo un intervento della Regione e del Comune di Modena per verificare i lavori svolti fino ad oggi e garantire il rispetto delle prescrizioni della "Valutazione di impatto ambientale" (VIA).
La situazione rimane tesa, con i cittadini e le associazioni che chiedono una gestione più trasparente e rispettosa dell'ambiente per garantire la sicurezza idraulica del territorio senza compromettere la biodiversità e le aree verdi locali.
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