Farmacista troppo povera per essere italiana

E' di Campogalliano Thelma Oguezue, 26 anni, è originaria della regione nigeriana di Anambra, dove il 6 di agosto un attentato terrorista ha ucciso dodici persone che assistevano alla messa. Anche Thelma è cattolica ed è emigrata in Italia all’età di otto anni. «Mio papà – racconta – era arrivato nel 1993 con un visto turistico; io, la mamma e i miei fratelli abbiamo potuto raggiungerlo nel 1999»". Da allora ha vissuto sempre in provincia di Modena, dove ha frequentato le elementari, le medie, le superiori e ha conseguito la laurea magistrale in Chimica e tecnologie farmaceutiche. Nell’ultimo anno, poi, ha iniziato a lavorare nella farmacia di Campogalliano, ma continua a non essere italiana: «Faccio parte – dice – di quella metà della famiglia ancora straniera, dato che mio padre e un fratello l’hanno ottenuta. La causa? Problemi di Cud». Sì, perché quando ha presentato la domanda, il padre aveva perso da poco il lavoro (la madre invece aveva un impiego), erano necessari tre anni consecutivi di redditi di un certo tenore e anche per Thelma non erano sufficienti, nonostante gli Oguezue avessero per decenni pagato le tasse e si fossero sempre comportati in modo impeccabile. «Più che la dichiarazione dei redditi – riflette Thelma – dovrebbe piuttosto contare la formazione svolta sui banchi di scuola in Italia, secondo lo ius culturae proposto dalla riforma approvata dalla Camera e in attesa al Senato». Intanto, a seguito di nuove opportunità lavorative, il padre di Thelma si è trasferito a Glasgow: «Non posso andare a trovarlo perché per una cittadina nigeriana è molto difficile, tra visti e autorizzazioni, mentre per un’italiana basterebbe acquistare un volo low cost».

Last modified onMercoledì, 23 Agosto 2017 06:00

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