Crisi Seta: Piano di Rilancio Insoddisfacente, Sindacati e Istituzioni Preoccupati
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Il sindaco di Modena, Massimo Mezzetti, insieme alle istituzioni locali, aveva richiesto con fermezza un piano di rilancio da parte di Seta, l'azienda di trasporti, che rispondesse con soluzioni immediate e concrete al miglioramento del servizio e delle condizioni lavorative dei dipendenti. Le aspettative si concentravano su un aumento delle retribuzioni per gli autisti e una gestione sindacale più equilibrata, soprattutto in merito al trattamento economico dei neo-assunti. Tuttavia, il piano industriale presentato da Seta, poche ore prima del consiglio di amministrazione e del meeting tra i soci, ha deluso le aspettative.
Nonostante le richieste chiare e legittime, il piano si è aperto con una premessa deludente: «Per i lavoratori non si può fare nulla». Nessuna proposta è stata avanzata per migliorare le condizioni salariali degli autisti, nonostante la fuga di personale in atto. Anzi, il piano ha ignorato il problema principale: la carenza di autisti, che affligge in modo cronico i bacini di Modena e Reggio Emilia. Invece di concentrarsi su questo aspetto cruciale, l'azienda ha preferito puntare sul rinnovo della flotta con autobus tecnologici, ignorando le difficoltà del personale e degli utenti.
L'assenza di misure per armonizzare le condizioni contrattuali tra i dipendenti assunti prima e dopo il 2012 ha aggravato ulteriormente la situazione. Disparità di trattamento e turni lavorativi spezzati sono tra le principali cause dell’esodo di personale, oltre ai salari insufficienti. Il sindacato Fiom Cgil, attraverso Leopoldo Puca, ha espresso la propria preoccupazione, sottolineando la necessità di un ammortizzatore sociale come priorità.
Nonostante i milioni investiti nel rinnovo della flotta, Seta ha dichiarato di non avere risorse sufficienti per migliorare le condizioni dei dipendenti. Una contraddizione evidente, soprattutto considerando le migliaia di ore di straordinari pagate e il crescente numero di ferie non godute, come evidenziato dal bilancio 2023.
L'irritazione tra i soci è palpabile, soprattutto in vista di una possibile fusione con Tper, il colosso dei trasporti bolognese. Il sindaco Mezzetti aveva già dichiarato che Modena non entrerà in Tper finché i problemi di Seta non saranno risolti. In alternativa, il modello della società Tep di Parma, che si occupa esclusivamente del trasporto nel territorio locale, viene visto con interesse.
In un contesto dove il dialogo tra Seta e le istituzioni sembra compromesso e le soluzioni appaiono lontane, la crisi dell’azienda di trasporti diventa sempre più profonda. Pendolari esasperati continuano a subire disagi, mentre la dirigenza ignora i problemi reali, alimentando una spirale di inefficienza che rischia di peggiorare ulteriormente il servizio.
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