Soliera partecipa al Festival della Migrazione con Amal Oursana e il suo romanzo

Sabato 30 novembre per il secondo anno consecutivo, Soliera partecipa al Festival della Migrazione di Modena, che quest’anno ha come tema “Europe-Africa andata e ritorno: i cammini e le storie che rigenerano l’Italia”. Tra le storie protagoniste c’è quella di Amal Oursana, medico dalla sfaccettata identità (francese di nascita, italiana d'adozione e con profonde radici marocchine), che presenterà il suo romanzo “Il segreto nel nome”, appena pubblicato da Capovolte editore.

L'appuntamento è alle ore 18, nella sala delle Cerimonie del Castello Campori di Soliera. L’ingresso è libero e, al termine dell’evento, è previsto un aperitivo multietnico. Amal Oursana risponderà alle domande di Francesco Rossetti, offrendo al pubblico un approfondimento sulla sua opera.

Quello che mi ha spinta a scrivere il romanzo è stata la percezione di un vuoto, la constatazione che nella letteratura italiana mancasse qualcuno che raccontasse da dentro la vita quotidiana degli immigrati e dei loro figli”, spiega l’autrice.

Il romanzo pone al centro la storia di una famiglia marocchina che si dipana tra Marocco, Francia e Italia, dagli anni Cinquanta fino ai giorni nostri. Generazioni a confronto, un libro che si nutre di dialoghi, si cala nella quotidianità e indaga la continuità con le origini. La vicenda si apre con la nascita del protagonista, Rahhal, e il censimento tramite cui il Protettorato francese impose la scelta di un cognome unico per le famiglie marocchine, eliminando la genealogia patrilineare tipica della tradizione araba.

La scelta del padre di Rahhal segna un percorso fondativo, che si intreccia con la vita familiare di Rahhal e Fatna e dei loro figli – Tarik, Assia e Iman – prima in Francia e poi in Italia, a Modena, luogo centrale della narrazione.

Con “Il segreto nel nome”, Amal Oursana apre nuovi orizzonti nella letteratura italiana, dando voce a storie che spesso restano ai margini. Il romanzo diventa così un viaggio di scoperta e un invito all’ascolto, restituendo dignità a esperienze poco rappresentate nelle narrazioni dominanti.

Ultima modifica ilMercoledì, 20 Novembre 2024 18:10

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