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Caso aMo, Progetto Campogalliano chiede al Comune di costituirsi parte civile e avviare azioni di responsabilità

Il gruppo consiliare Progetto Campogalliano ha presentato una mozione in Consiglio comunale per chiedere che il Comune di Campogalliano adotti misure immediate e incisive a tutela del patrimonio pubblico, in seguito al grave ammanco accertato nei conti dell’Agenzia per la Mobilità di Modena (aMo), ente partecipato da Provincia e 47 Comuni del modenese.

Secondo quanto riportato da fonti di stampa, l’ammanco supererebbe i 500.000 euro e sarebbe stato causato da una dipendente interna, già licenziata e denunciata dopo le anomalie contabili rilevate lo scorso aprile, che si sarebbero protratte per oltre cinque anni. La gravità della vicenda è aggravata dal fatto che si tratta di fondi pubblici destinati alla mobilità locale, ovvero risorse dei cittadini.

La mozione richiama l’attenzione anche su quanto rilevato dalla Corte dei conti lo scorso 25 giugno, secondo cui i soci pubblici avevano il dovere di agire per tutelare l’efficienza e l’economicità della gestione, e dovrebbero ora attivarsi per recuperare le risorse eventualmente sottratte.

Andrea Setti e Valeria Palazzo, firmatari della mozione, chiedono un segnale forte per ristabilire la fiducia nella gestione dei fondi pubblici.

Testo completo della Mozione

Modena, 12 luglio 2025

Al Sindaco Daniela Tebasti

MOZIONE

OGGETTO: Adozione di azioni necessarie a tutela del patrimonio pubblico

Premesso che

-secondo quanto riportato da fonti di stampa locali, sarebbe stato accertato un ammanco superiore a 500.000 euro nei conti dell’Agenzia per la Mobilità di Modena (aMo), ente pubblico a totale partecipazione pubblica, i cui soci sono la Provincia di Modena e i 47 Comuni del territorio;

-aMo ha il fondamentale compito di promuovere l’utilizzo del trasporto pubblico locale al fine di migliorare la mobilità, attraverso la programmazione operativa e la progettazione integrata dei servizi di trasporto pubblico.

Considerato che

-Il presunto responsabile dell’ammanco è una dipendente interno dell’ente, successivamente licenziata e successivamente denunciata dall’Agenzia a seguito di anomalie contabili rilevate internamente nel mese di aprile 2025 e che sembrerebbero protrarsi dai 5 precedenti anni;

 

– il caso appare particolarmente grave anche in considerazione del fatto che l’Agenzia gestisce fondi pubblici destinati al servizio di trasporto e mobilità locale ovvero denaro dei cittadini;

– la vicenda solleva interrogativi sulle procedure interne di controllo, sorveglianza e vigilanza amministrativa dell’ente, nonché sulla tempestività e l’efficacia degli organi di revisione e di verifica contabile;

-dal 29 aprile, Amo ha proceduto a dare “informazione riservata dell’accaduto, compatibilmente con il riserbo delle indagini legali in via di svolgimento, sia ai soci ‘di riferimento’ che al Collegio sindacale e al revisore dei conti“. A questi ultimi è stata chiesta totale riservatezza, per “evitare interferenze e rischi di compromissione del complesso lavoro di raccolta delle prove svolto dai legali, di valenza giuridica.”

Atteso che

-la vicenda pone interrogativi rilevanti sull’efficienza dei meccanismi di controllo e vigilanza amministrativo-contabile interni all’ente: infatti emergono criticità sistemiche che richiedono riflessioni anche sul ruolo degli enti soci e sulla capacità degli stessi di esercitare un’efficace funzione di indirizzo e supervisione. Sotto questo profilo, in risposta a due interrogazioni, si segnalano le parole del Sindaco di Modena (maggiore azionista) : “Ci sono state falle colossali nei controlli che hanno riguardato due mandati e quindi due organismi interni. Occorre resettare tutto”.

-ad abundatiam, secondo quanto dichiarato dal sindaco di Modena, aMo non era dotato di un modello organizzativo ai sensi del decreto legislativo 231/2001 né di procedure interne di controllo;

visti

-l’art 12 del Testo Unico Società Partecipate prevede che i “componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società partecipate sono soggetti alle azioni civili di responsabilità previste dalla disciplina ordinaria delle società di capitali, salva la giurisdizione della Corte dei conti per il danno erariale causato dagli amministratori e dai dipendenti delle società in house”

-l’azione di responsabilità da parte degli azionisti è uno strumento per tutelare il valore della partecipazione e rimediare ad eventuali danni causati dalla cattiva gestione degli amministratori;

-l’art 14 comma 4, lettera d) dello Statuto di aMo in forza del quale l’assemblea ordinaria delibera sulle azioni di responsabilità nei confronti di amministratori e sindaci;

-la ricognizione ordinaria della Corte dei conti delle partecipazioni societarie del 25 giugno 2025, con la quale la magistratura contabile ha statuito che il Comune di Modena e la Provincia di Modena, in quanto soci, avevano il generale “dovere di agire in ragione dei principi di efficienza, efficacia ed economicità”;

– in particolare, nel documento della magistratura contabile si legge che “il fatto che il Legislatore regionale abbia disposto attraverso una specifica disposizione anche la partecipazione della Provincia nella compagine societaria non esclude – in una logica proattiva – l’opportunità (che si traduce in una generale doverosità dell’agire in ragione dei principi di efficienza, efficacia ed economicità cui deve sempre attendere l’azione amministrativa) che la medesima Provincia e, per altro verso, i rappresentanti nella società del medesimo Ente (Comune di Modena, ndr) attendano a tutte le azioni volte a preservare il valore della partecipazione sociale; il riferimento è rivolto in particolare a tutte le azioni ritenute necessarie per ripristinare le risorse eventualmente venute a mancare per effetto di azioni delittuose ascrivibili a soggetti appartenenti alla Società”;

tutto ciò premesso, considerato, atteso e visto,

il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta comunale

– a costituirsi parte civile nell’eventuale instaurando procedimento penale a carico di chiunque verrà imputato di reati riferibili ai fatti di cui in premesse;

-a tutelare il patrimonio pubblico, adottando tutte le azioni previste dalla legge in materia, in particolare quella di valutare la revoca dell’organo di vigilanza e di controllo e intraprendere le conseguenti azioni di responsabilità nei confronti degli organi apicali amministrativi ovvero di controllo (amministratori, direttore, revisore dei conti, sindaci), ancorché eventualmente dimissionari, facendosi anche promotore presso l’Assemblea dei Soci di aMo;

Il Gruppo Consiliare Progetto Campogalliano

Andrea Setti

Valeria Palazzo