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Carpi, il Sindaco Righi: “La scelta su AIMAG non è di convenienza, ma di responsabilità”

Un passo pensato a lungo, discusso con attenzione, costruito insieme. Con queste parole il sindaco di Carpi Riccardo Righi ha commentato l’approvazione da parte del Consiglio comunale della delibera che ridefinisce il futuro assetto della multiutility AIMAG, segnando un passaggio cruciale nel percorso di alleanza con il gruppo HERA.

Una decisione complessa, ha spiegato Righi, «non compiuta per convenienza, ma per responsabilità». Una responsabilità verso un bene collettivo come AIMAG, che gestisce servizi essenziali per il territorio, dal ciclo idrico alla gestione dei rifiuti, passando per energia e infrastrutture. «Quando c’è in gioco il lavoro, la qualità della vita, la dignità quotidiana delle persone – sottolinea – la politica deve saper unire, ascoltare le differenze, ma anche decidere».

Un nuovo assetto per rafforzare AIMAG, senza perdere il presidio pubblico

L’accordo prevede un nuovo equilibrio societario, con una governance industriale affidata a HERA, ma controllata da garanzie pubbliche che assicurano strumenti di indirizzo e monitoraggio dell’operato. Secondo quanto ribadito dal sindaco, i servizi per i cittadini resteranno invariati e le tariffe non subiranno aumenti.

«Non abbiamo ceduto alle semplificazioni né cercato scorciatoie – precisa Righi – ma costruito una soluzione che rafforza l’azienda, la proietta nel futuro e al contempo mantiene saldo il legame con il territorio».

Ora la parola agli enti di controllo

L’operazione rimane sub iudice, in attesa dei pareri della Corte dei Conti e dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). Il sindaco riconosce che questi pareri «non sono scontati», proprio perché l’accordo cerca di coniugare innovazione industriale e massimo presidio pubblico possibile.

Uno sguardo ai prossimi vent’anni

Righi conclude con una visione a lungo termine: «Questa non è una scelta che guarda ai prossimi mesi, ma ai prossimi vent’anni. E sarà la politica, ogni giorno, a dover presidiare e garantire che ciò che è stato definito oggi venga rispettato domani».