Sabato 8 novembre, alle ore 9, all’auditorium Loria di Carpi, si terrà il convegno “Oltre il confine. Guerra fredda, diplomazia e realpolitik nell’Europa degli anni Settanta”, in occasione del 50° anniversario del Trattato di Osimo e della ricorrenza della caduta del Muro di Berlino.
L’iniziativa, aperta a tutti, è organizzata da Istituto storico di Modena, Fondazione Fossoli e Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia (Anvgd), in collaborazione con il Dipartimento di Studi linguistici e culturali di UniMoRe, con il patrocinio del Comune di Carpi.
Il convegno ripercorre le tappe del difficile percorso diplomatico che portò al Trattato di pace del 10 febbraio 1947 e alla chiusura della questione di confine con la Jugoslavia, rimasta aperta dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Saranno analizzati i rapporti di forza tra potenze occidentali e blocco comunista, il ruolo strategico del porto di Trieste e le dure vicende legate alle stragi nelle foibe (1943 e 1945).
Il Trattato di Osimo, firmato il 10 novembre 1975, rappresenta una svolta storica: sancisce il confine definitivo tra Italia e Jugoslavia e inaugura una nuova stagione di cooperazione economica e politica, trasformando un tempo la frontiera in un ponte tra mondi diversi.
Con l’allargamento dell’Unione Europea e di Schengen, l’area un tempo divisa è divenuta luogo di incontro e di nuove relazioni economiche e culturali.
Il convegno sarà introdotto dai saluti di Metella Montanari, direttrice dell’Istituto storico di Modena; Manuela Ghizzoni, presidente della Fondazione Fossoli; e Sergio Vascotto, presidente del Comitato Anvgd Modena-Carpi.
Seguiranno gli interventi di:
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Lorenzo Salimbeni (ricercatore Anvgd e giornalista) con “Il confine italo-jugoslavo nel lungo dopoguerra”;
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Costantino Di Sante (Università del Molise) su “Trieste: da frontiera della Guerra fredda a porta d’Europa”;
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Alessandro Agri (UniMoRe) con “Gli accordi economici di Osimo nella storia del diritto italiano: dal 1975 a oggi”.
L’introduzione e la conclusione saranno a cura di Lorenzo Bertucelli, del Dipartimento di Studi linguistici e culturali di UniMoRe.







